Questo libro ricostruisce la figura di Francesco Zambeccari, ricollocandone la vita e le aspettative nella Bologna a cavaliere del Sette e dell'Ottocento. Di tale milieu fu certo un frutto singolarissimo l'«aereo viaggiator felsineo», galantuomo, scienziato, utopista, riformatore, operoso nella città di Luigi Ferdinando Marsili, di Zamboni e De Rolandis, del giovane Foscolo, di Antonio Aldini e Luigi Savioli. A quell'epoca, tra la fine di una stagione, la "bufera" dell'invasione napoleonica e ciò che Carlo Calcaterra avrebbe chiamato «il nostro imminente Risorgimento», Bologna guardava all'Europa mentre l'Europa guardava a Bologna, non senza rendere il giusto onore al retaggio spirituale, alla suprema e nobile leggerezza, di Francesco Zambeccari.