I due momenti centrali della vita di Simone Weil - lo scontro con la desolazione umana in fabbrica e l'incontro con la fede - sono riletti grazie a una categoria interpretativa cara alla stessa filosofa, che funge poi da filo conduttore di tutta la sua vita: l'obbedienza alla morte. Non già l'evento o momento della morte, ma l'obbedienza. Non il morire come atto che accade, ma l'atteggiamento che impegna il cuore e la mente a cercare, nel dispiegarsi dei giorni, la soluzione dell'esistenza. In questo breve lavoro sono messi in luce i due approdi finali: la soluzione orizzontale di obbedire alla morte in fabbrica in mezzo ai lavoratori, e la soluzione verticale di obbedire al Dio degli schiavi, ma mai dei disperati.