Tutte le pietre sono Pietre Filosofali: è ciò che si comprende via via leggendo questa antologia di scritti ermetici. Il libro è infatti il risultato del compaginare pensieri nati in contesti diversi tra loro seguendo la formula esoterica del «riunire ciò che è sparso». Non vi è, dunque, una Pietra Filosofale, ma a ciascuno è dato di cercare la propria in tutte, e tutte nella propria. Alla luce di questa possibilità i capitoli del libro compongono una costellazione i cui punti cardine sono a loro volta formati da una moltitudine di immagini che ruotano intorno a un simbolo fondamentale, ovvero quello della Pietra. Essa è infatti capace di orientare e al tempo stesso condurre l'umanità di ogni tempo e luogo attraverso gli ossimori che formano il labirinto delle domande esistenziali. Per ognuno di noi la durezza, la ruvidità e la permanenza di ogni pietra rappresentano già di per sé una rivelazione, una manifestazione del divino, dell'eterno; in altre parole di tutto ciò cui sentiamo intimamente di appartenere. E dunque, se non v'è nulla di più immediatamente autentico della pietra nella pienezza della sua consistenza, è così che essa ci svela, a ogni minimo contatto, qualche cosa che trascende il divenire della condizione umana: ci mostra, nella sua essenzialità, un modo di essere assoluto col quale possiamo identificarci.