Il capolavoro assoluto di Rousseau con un'introduzione di Umberto Vincenti. Jean-Jacques Rousseau (Ginevra, 1712 - Ermenonville 1778) ebbe una vita avventurosa e stravagante. Illuminista, non lo fu fino in fondo e finì con l'allontanarsene. Per più di un aspetto anticipò il Romanticismo. Autore fecondo, di vasta e poliedrica cultura, è noto soprattutto per la sua filosofia politica che influì parecchio sui rivoluzionari francesi come sulle ideologie otto-novecentesche. La sua opera più nota è il Contratto sociale, uscito ad Amsterdam nel 1762: un capolavoro assoluto, anche se spesso travisato e strumentalizzato. La sua lettura è tuttora fascinosa e stimolante: un inno a perseguire rigorosamente, in una repubblica, l'interesse comune, contro «le cure del commercio e delle arti, l'avido interesse del guadagno, la mollezza e l'amore degli agi [...] lo scemamento dell'amore della patria, l'attività del privato interesse, l'immensità degli stati, le conquiste, l'abuso del governo».