Sempre più ci si interroga sul futuro dell'uomo e sull'umanità del futuro, su ciò che è oggi e che probabilmente sarà domani e si prende coscienza di una rivoluzione in corso, delle sue possibilità e dei suoi pericoli. Mentre la ricerca scientifica avanza e rivela prospettive incredibili poiché ripara e soprattutto migliora trasformando il naturale in un artificiale che, anziché estensione differente della nostra identità, diviene apparenza umana, la filosofia che ha sempre dato voce all'interpretazione di coloro che hanno riflettuto sull'uomo, anche al di là di se stesso e alla piena espressione delle sue potenzialità, dall'androgino del Simposio di Platone, al mutante, all'avatar e all'Übermensch di Nietzsche, ora riflette sull'immaginario contemporaneo del cyborg e si focalizza sull'idea di un'implementazione dell'umanità intesa come contaminazione con l'alterità, recuperando dalla tradizione quelle figure al limite con l'umano e quindi più che umane che sfruttano l'idea di completezza o di evoluzione o di espansione delle nostre possibilità.