Delocalizzazioni e sfruttamento legalizzato; sottosviluppo del Terzo Mondo e politiche di rapina; immigrazione di massa ed evanescenza delle monete; affossamento della famiglia naturale e annichilamento del tessuto sociale; liquefazione dei rapporti e sovversione della morale, dei costumi e delle gerarchie; declassamento del cittadino a consumatore anonimo e compulsivo; sradicamento delle specificità e delle tensioni verso il sacro; imposizione della governance tecnofinanziaria e oligarchica sulla pelle dei popoli; affermazione del relativismo etico e dell'individualismo edonista; depauperamento delle sovranità e controllo digitale delle masse; degrado ambientale e superamento delle strutture statali: il "migliore dei mondi possibili" è sotto i nostri occhi. La narrazione globalista - coadiuvata dal pensiero unico e dalla psicosi "politicamente corretta" - non ammette alcuna manifestazione specifica: ogni identità è trascesa nel Medesimo, in ordine con il livellamento stabilito dal mercato. Questo breve saggio - libero e controcorrente - affronta i temi della politica, dell'etica e dell'estetica, con un filo conduttore: la resistenza dell'identità al disordine mondiale in atto.