"L'impossibile necessario" indaga la possibilità di un confronto fra hantologia e Afrofuturismo ritenendo che entrambi i termini segnalino la disgiunzione temporale, storica e ontologica che caratterizza la contemporaneità. Immaginando uno spazio-tempo libero da ogni ipotesi antropocentrica e per questo imprevedibile, il testo ipotizza la necessità etica dell'impossibile nella convinzione - mediata dal pensiero di Jacques Derrida - che l'atto etico non dipenda da nessun calcolo o previsione, ma si costituisca in relazione a un evento che in quanto tale ha luogo solo quando "l'impossibile si fa possibile". Per verificare tale assunto viene analizzato il lavoro di musicisti come Sun Ra e Drexciya, narratrici come Octavia Butler e Nnedi Okorafor, poeti e potesse come Fred Moten e Alexis Pauline Gumbs, filosofi e filosofe come Gilles Deleuze e Donna Haraway, Mark Fisher e Sadie Plant.