I Padri della Chiesa raccontano che Gesù di Nazareth è venuto tra gli uomini in figura "vile e dispregevole", per sancire il primato della bontà sulla bellezza, dell'etica sull'estetica. Eppure, alle soglie della modernità, gli artisti rinascimentali rappresentano il Cristo incarnato come un Dio greco: alto, bello e muscoloso. È un passaggio simbolico di fondamentale importanza. Della bellezza dei corpi scava nel passato per spiegare il presente: anche oggi, i personaggi dello sport e dello spettacolo sono idolatrati per le loro capacità atletiche e il loro aspetto fisico, si assiste a una continua esibizione di corpi perfetti sui media per veicolare messaggi pubblicitari e molte persone comuni dedicano gran parte del tempo alla "manutenzione" e all'esibizione del proprio corpo. C'è chi parla di deriva edonistica della società occidentale, ma il culto della bellezza corporale può anche essere interpretato come un ritorno alle radici, come un risveglio della sensualità pagana.