Questo libro pone il positivismo a confronto con la modernità; e ciò viene fatto mediante l'analisi e la riproposizione critica delle figure di alcuni dei più significativi positivisti; una disamina che ripropone ancora una volta la domanda: che senso ha ancora discutere il positivismo italiano? Una risposta la possiamo ricavare da quello che è un dato che emerge con chiarezza dalla pagine del libro: si può dire che il positivismo abbia dato il meglio di sé non tanto nelle teorizzazioni astrattamente filosofiche, ma quando si è convertito in una pratica operativa, in una prassi di ricerca in singoli campi della conoscenza umana; cioè quando ha informato i programmi di indagine in psicologia, sociologia, storiografia, antropologia e così via. In tale sua attività, esso ha rappresentato un fattore di rinnovamento, di stimolo e di crescita delle conoscenze, contribuendo a rinnovare la cultura italiana aprendola alle scienze per cercare così di riallinearla alla grande cultura europea.