Il presente dialogo, sicuramente tra i migliori e più efficaci scritti da Platone, è dedicato al tema dell'insegnabilità della virtù ed è teso in particolare a dimostrare l'inconsistenza dalla prassi educativa dei sofisti, dei quali Protagora fa parte. Il nucleo principale del dialogo vede protagonisti Socrate e Protagora: il primo è desideroso di sapere che cosa sia la virtù, se e in che modo essa si possa insegnare; il secondo, capace di lunghi e persuasivi discorsi, si dice convinto delle proprie conoscenze e afferma di saper insegnare ai giovani a "condursi con senno nelle faccende private e in quelle pubbliche", vale a dire l'arte politica ("politikè tekne"). Nel rispetto reciproco, i due protagonisti avviano un dibattito, partecipato anche da altri interlocutori presenti, che offre numerosi spunti di riflessione su vari temi dell'etica pubblica, sulla verità, sulla giustizia e sull'educazione.