Il Gorgia è un dialogo straordinariamente ricco, che intreccia in maniera filosoficamente originale temi fondamentali quali la retorica, la morale, la politica, la felicità e il destino dell'uomo. La profonda critica della retorica che Platone affida al personaggio di Socrate, è anche una critica alla democrazia ateniese, nonché a un modo di vivere, di comunicare e di stare insieme fondato sulla persuasione strumentale degli altri all'insegna di un'etica del successo, entro cui gli individui sono sedotti dalle apparenze e vivono una vita inautentica e immorale; a siffatto modello politico ed esistenziale - propugnato da retori come Gorgia e Polo, e accolto in Città da ciniche e ambiziose figure come Callicle, che teorizza il diritto del più forte prevaricare sui più deboli - Socrate contrappone un modo di vivere "filosofico", all'insegna della ricerca della verità, dell'esercizio della giustizia e della comunicazione autentica, sincera e sempre orientata al bene degli altri: un modo di vivere che dovrebbe portare anche a un modo totalmente inedito di intendere e praticare la politica. Il confronto tra i due modi di stare al mondo è rappresentato in modo drammaticamente efficace, entro conversazioni particolarmente violente fra Socrate e i suoi avversari, in un clima fosco e conflittuale e con una comunicazione aggressiva, densa di tensione, che ben restituisce la rilevanza della posta in gioco e rappresenta plasticamente la crisi sociale e morale della democrazia ateniese degenerata in demagogia.