In questo dialogo Socrate discute con Filebo e Protarco sulla ricerca del "vero Bene" in grado di garantire una vita felice, partendo dalla possibilità, poi ridiscussa, che esso coincida con il piacere. Per questo vengono elencati e descritti numerosi tipi di piacere i quali non tutti sono negativi. Il dialogo ci offre quindi una posizione più moderata di Platone, rispetto ad altri dialoghi precedenti, riguardo al tema del piacere. Egli, tramite Socrate, ipotizza la "vita mista", basandosi sull'idea che la bontà consista in un equilibrio dato dalla mescolanza secondo misura di elementi diversi. La vita buona è dunque mescolanza, non casuale ma ponderata, di intelligenza e piacere. Il Filebo fu uno degli ultimi dialoghi scritti da Platone, nel quale, pur potendosi individuare alcune crepe con l'impianto morale dato dai precedenti dialoghi, non viene rinnegata la posizione di supremazia dell'intelligenza rispetto al piacere.