«Coraggio allora, nobile amico, lascia che anche il nome sia a volte giusto a volte no, e non costringerlo ad avere tutte le lettere perché sia tale e quale a ciò di cui è nome, ma lascia invece che ci scappi anche una lettera sconveniente... se c'è una lettera sbagliata, allora lascia che il nome non sia perfettamente adatto alle cose in una frase; se invece c'è un nome sbagliato, lascia che la frase non sia perfetta in un discorso». Le lettere, il nome, la frase, il discorso: nel Cratilo Platone affronta e supera le posizioni di eleati e sofisti sul linguaggio come strumento di conoscenza, e dedica lunghe pagine a una riflessione sull'etimologia di grande fortuna nel mondo antico e oltre.