L'alienazione, cioè l'essere o il sentirsi estranei rispetto ai propri vissuti, desideri o azioni, sul piano individuale o collettivo, ha una lunga tradizione nella storia della filosofia. Oggi, proprio mentre ne emergono nuove forme e se ne ripresentano - con immutata forza - di antiche, la categoria di alienazione appare più un relitto di epoche trascorse che un'idea capace di relazionarsi alle necessità contemporanee. Il libro ripercorre la storia di questo concetto, le sue difficoltà interne e le obiezioni che gli sono state rivolte, e propone un modello di alienazione sociale che, senza disperdere l'eredità del passato, possa misurarsi con le sfide attuali; che possa cioè identificare e criticare le forme di alienazione sociale inerenti a fenomeni come il turbocapitalismo, la distruzione dell'ambiente, la crisi della democrazia, ma anche a vecchie e nuove modalità di discriminazione, di pregiudizio e di fanatismo. Identificare le componenti di alienazione che ne sono parte integrante, con gli effetti che esse hanno su tutti noi, è un passo importante per rendere più efficace la critica sociale, nonché per comprendere meglio la società in cui viviamo.