Con la filosofia della relazione Georg Simmel (Berlino, 1858 - Strasburgo, 1918) riconosce le forme della reciprocità e del conflitto tra individui e società ed è ciò che in questo volume si appalesa, consolidando la grandezza di Simmel: psicologo, filosofo, sociologo, pedagogo, che ha consapevolmente e in modo lungimirante provocato l'ardire pubblico e argomentato con acume la condizione dell'umano. L'autrice, oltre ad argomentare tali aspetti, «gioca» nel teatro della Wechselwirkung a porre Simmel in relazione ad altri preclari filosofi, in particolare a Nietzsche, Camus, Arendt e ai contemporanei. Evidenzia come il filosofo berlinese abbia specificato la dualità e la peculiare caratteristica della reciprocità dimostrando anche i conflitti che ne conseguono in una società complessa, cifra della Modernität. Dai primi scritti fino alle opere della maturità Simmel ha pervicacemente saputo diagnosticare lo Spirito del tempo e affascinato con il suo «ritratto». Da fine intellettuale e Meister è riuscito ad attrarre attorno a sé un folto numero di allievi, oltre a uomini e donne di cultura. Come «filosofo della vita» ha dimostrato di essere un esempio illuminante.