La consapevolezza ecologica va diffondendosi nel mondo, ma oggi occorre «fare un passo da giganti», fuori dalla cultura tecnocratica dominante e verso l'ecosofia. L'ecosofia è sia la nostra sapienza relativa alla Terra, sia la sapienza della Terra stessa. La nostra cultura dominante tecnocratica non ha solo modificato i nostri stili di vita ma anche i nostri modi di pensare e quindi sperimentare la realtà: come una necessità per la sopravvivenza. La situazione mondiale non ci consente più di restare chiusi nella nostra mono-cultura. Non si tratta ovviamente di "appiccicare" le intuizioni dei Veda o di altre culture nella cornice dell'attuale cosmologia scientifica. Proprio perché non possiamo ignorare le rivoluzioni scientifiche, oggi la sfida dell'umanità esige da noi una trasformazione radicale: «Non sto dicendo che tutti i movimenti ecologisti restino alla superficie, ma che adesso bisogna fare un passo da giganti». Secondo Panikkar, l'ecologia continua a operare sotto l'egida della cosmologia dominante: «Se necessario, ricorreremo al riciclo, ma l'atteggiamento di base resta lo stesso: "eco-logia" come sfruttamento razionale della Terra in quanto risorsa. Siamo ancora all'interno del mito scientista di matrice giudeo cristiana». L'ecosofia è sia la nostra sapienza (conoscenza) relativa alla Terra, sia la sapienza della Terra stessa, che ci si dischiude allorché siamo disponibili alla sua comprensione. La parola ecosofia da un lato rende omaggio alla consapevolezza ecologica che va diffondendosi nel mondo, dall'altro ne allarga il significato partendo da una prospettiva più interculturale.