"Sono stati pochi i grandi Maestri della storia umana. Appaiono in tempi speciali e i loro contemporanei spesso non riconoscono chi hanno di fronte. Inoltre, è accaduto sovente che i contemporanei avessero difficoltà ad apprezzare i loro insegnamenti o li degradassero. Siccome mettono in discussione le credenze dell'epoca, risvegliando lo spirito, i difensori del sistema reagiscono e si genera una forte reazione di rifiuto verso le loro proposte. Forse proprio quell'ostilità è un indicatore della grandezza di un Maestro. Sono pochi, d'altra parte, coloro a cui la fortuna permette la scelta di seguirli fin dall'inizio. Perché questa accada, devono coincidere come minimo le coordinate del tempo e dello spazio che condizionano la possibilità dell'incontro. Certamente è necessario anche il riconoscimento. Quando si verifica quell'avvenimento straordinario, ognuno ha la possibilità di stabilire col suo Maestro il genere di relazione che meglio gli permette di comprendere i suoi insegnamenti. Per quanto mi riguarda, ho cominciato a studiare Silo a quindici anni e l'ho conosciuto poco dopo. Se dovessi definirmi con una sola parola, direi che sono siloista. Come discepola, molte volte ho preso appunti e annotato quello che avevo potuto comprendere della sua dottrina. Quei quaderni scritti a mano hanno dato origine a questi brevi racconti. Non sono altro che la mia personale interpretazione di quello che ho vissuto."