Nietzsche sulla composizione di questa sua opera, in un abbozzo (poi abbandonato) di prefazione così scrive: "Questo libro è composto di annotazioni da me fatte durante la nascita di 'Così parlò Zarathustra', o - più esattamente - durante gli intermezzi di quella nascita, sia per ristorarmi sia anche per interrogare e giustificare me stesso nel pieno di un'impresa estremamente ardita e densa di responsabilità..." E proprio come in "Zarathustra" continua a condurre le sue micidiali aforistiche scorribande di nomade negli ambiti della morale, qui crudelmente dissezionata, della psicologia, della storia e della cultura. Ripercorrendo tutti i temi fondamentali della sua maturità filosofica è considerato uno dei testi fondamentali della filosofia del XIX secolo. E come dice il suo sottotitolo un "Preludio di una filosofia dell'avvenire". Anche se alcuni aforismi risalgono al 1881, la stesura organica e definitiva dell'opera, si colloca tra la primavera del 1885 e l'inverno 1885-1886. Alla metà di quest'ultimo anno, il libro - non trovando disponibile un editore - vide la luce a spese dello stesso autore.