I "Colloqui sulla metafisica e la religione" (1688), integrati coi "Colloqui sulla morte" (1696), rappresentano il frutto più maturo della produzione filosofica di Malebranche, la "summa" del suo pensiero tutto proteso a giustificare la verità della fede cristiana alla luce della ragione cartesiana, e un documento del suo profondo interesse per la scienza. La versione italiana è quella di Romeo Crippa, rivisitata da Amalia De Maria sull'edizione critica di André Robinet.