"Heidegger è sempre stato un pensatore comunitarista o comunionale, nello stile ipernazionale e ipereroico che Lacoue-Labarthe ha definito "archifascismo" e nel quale l'individuo non conta nulla, a meno che non sia passato (consacrato? sacrificato?) alle Gesta e alla Leggenda di una fondazione e di un'inaugurazione comuni, all'altezza cioè del destino e della civiltà. Questo è vero, ma è anche vero che nessun'altra filosofia è penetrata così profondamente nell'enigma dell'essere-con e che, ieri come oggi, non c'è niente che abbia avuto meno seguito di questo enigma (che è un enigma proprio perché il pensiero lo tiene a distanza da molto tempo). Oggi, sia la decadenza della politica sia il risorgere di comunitarismi d'ogni genere, da vent'anni almeno, testimoniano sufficientemente di una mancanza di pensiero a questo proposito." (Jean-Luc Nancy 2004). Postfazione di Clemens-Carl Härle.