All'inizio del XII secolo in Tibet il grande maestro Sachen Kunga Nyingpo ebbe la visione di un bodhisattva della saggezza che gli trasmise un insegnamento essenziale composto da quattro versi: se sei attaccato a questa vita, non sei un vero praticante spirituale; se sei attaccato ai tre regni (del samsara) non sai rinunciare; se sei attaccato al tuo interesse personale, non hai il bodhicitta; se sorge l'attaccamento ai concetti, non hai il modo di vedere (corretto). Nel suo commento orale Chögyal Namkhai Norbu spiega che non possiamo liberarci dagli attaccamenti se non impariamo a mantenere lo stato della presenza o della contemplazione, e ci indica come mantenerlo costantemente nella vita quotidiana, anche di notte nei sogni. In questo modo ci permette di acquisire una comprensione pratica e storica della via dell'autoliberazione nota come insegnamento Dzogchen.