Nelle magmatiche trasformazioni che hanno scosso il mondo antico, il terzo secolo è determinante: l'Impero Romano è dilaniato da forze endogene che ne segnano profondamente la coesione, non solo da un punto di vista materiale. Il rapporto fra l'uomo e il Divino sta radicalmente cambiando, e alle certezze dei riti praticati dalle religiosità civili, s'impongono nuovi dèi e nuovi culti. Una profonda trasformazione sociale dominata da un pensiero, il Neoplatonismo, che è esso stesso un riciclo di antichi fasti filosofici, vede l'alba. Porfirio è il primo fra i Neoplatonici a costruire una nuova identità «misterica», unendo alla filosofia elementi derivanti da magia, teurgia, stregoneria e astrologia. Un universo molto fluido in cui convergono: gli ammaestramenti dei Magi iranici, i Magusei, i rituali teurgici, la stregoneria o goeteia, infine l'astrologia o apotelesmatika, che permette di conoscere gli «influssi» esercitati dalle potenze astrali sull'agire umano. La sintesi magica operata da Porfirio è più che mai attuale, poiché si colloca, come la crisi del tempo presente, in una dimensione di mutamento e di cambiamento della spiritualità.