L'Utilitarismo è la dottrina etica di cui John Stuart Mill è stato il più importante esponente. Secondo la filosofia di Mill un'azione è buona e, quindi, moralmente valida, se è in grado di promuovere la felicità e di ridurre la quantità di dolore. Inoltre, le conseguenze dell'azione devono massimizzare la felicità per il maggior numero di persone. Per via del ruolo fondamentale che occupa la valutazione delle conseguenze nell'intraprendere un'azione, l'Utilitarismo è detto anche Consequenzialismo. Mill introduce la dimensione sociale del concetto di felicità. Il fine dell'Utilitarismo non è, pertanto, la somma numerica delle felicità individuali ma l'individuazione di ciò che può rendere felice il maggior numero di persone. Si tratta di una scelta qualitativa e non quantitativa. Solo attraverso la felicità degli altri si può trovare la propria felicità. Tra le qualità morali che giocano un ruolo determinante nella valutazione delle conseguenze di un'azione, Mill inserisce la libertà, la giustizia e una selezione di piaceri "superiori" da perseguire. In questo testo il filosofo inglese spiega i concetti chiave della sua dottrina, confutando anche le possibili critiche.