A dieci anni dalla scomparsa di Ernesto Laclau, Samuele Mazzolini analizza il lascito intellettuale di uno dei pensatori radicali più influenti e discussi della teoria politica contemporanea. Il libro raccoglie una serie di interventi critici, accompagnati da un'intervista a Laclau stesso, insieme a conversazioni con Chantal Mouffe e Íñigo Errejón. I testi esplorano da più prospettive vizi e virtù del corpus del teorico argentino sin dai suoi esordi, soffermandosi con particolare attenzione su due delle nozioni che lo hanno maggiormente caratterizzato: populismo ed egemonia. Ma il contributo di Laclau è analizzato anche attraverso il prisma dell'emancipazione: mediante l'indagine empirica dei casi di Podemos in Spagna e del governo di Rafael Correa in Ecuador, l'autore passa al setaccio sfide e limiti nell'applicazione dell'ipotesi populista di sinistra in Europa e in America Latina. Ne emerge un Laclau stratega, le cui intuizioni hanno offerto una risposta efficace alle recenti difficoltà che la sinistra ha incontrato nel dar vita a una volontà popolare abbastanza forte da graffiare sul piano storico. Tuttavia, vengono evidenziati anche alcuni aspetti rivedibili alla luce di diverse smentite. In tal senso, il libro contribuisce in modo significativo all'avvio di un'agenda di lavoro post-laclauiana.