Che ne è della libertà del singolo nell'epoca della guerra infinita al terrore, della prevenzione come sistema di pensiero nella società planetaria della produzione del lavoro? C'è ancora spazio per la pace, la bellezza e la felicità nell'era della pianificazione della vita? L'autore risponde a queste domande confrontandosi con il pensiero di uno dei più scomodi interpreti della cultura europea del xx secolo, Ernst Jùnger, la cui visione del lavoro, della tecnica e della guerra si rivela punto di riferimento imprescindibile per chiunque non voglia arrendersi alla normalizzazione globale del pensiero e dell'azione.