Attraverso la ricognizione di alcune grandi figure della storia spirituale, religiosa e filosofica, dal Medioevo (Margherita Porete, Eckhart) all'età moderna e contemporanea (Cusano, Silesius, Hegel, Nietzsche) fino ai nostri giorni (Simone Weil), il libro mostra come, nell'essenza, la filosofia si incontri e intrecci con la mistica, fino a costituire un nesso inscindibile. In quanto ricerca dell'Assoluto, infatti, la mistica spazza via ogni relativo, muovendosi perciò in assoluta indipendenza da Scritture e religioni determinate (questo il suo aspetto perennemente sospetto ed "eretico") , cercando la verità nel profondo dell'uomo, ove esso è spirito, e lì uno con Dio. Così la mistica ha mantenuto e mantiene il rigoroso primato della ragione all'interno del cristianesimo, salvandolo dunque come "religione della ragione", ovvero religione filosofica per eccellenza. Questa è la riscoperta dell'essenza del cristianesimo, che ne comporta però un profondo ripensamento su cui mette l'accento anche Massimo Cacciari nella sua Prefazione.