Quando la 1a edizione del saggio di Julius Evola esce col titolo di "Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo" (Fratelli Bocca, Torino 1932; l'autore si palesa come "J. Evola"), l'Italia trascorre il suo decimo anno in compagnia del fascismo. Stato d'animo e posizione di Evola in quei primi anni Trenta sono da ben intendersi. Posta in soffitta la dura polemica anticristiana di "Imperialismo pagano" (1928) ispirata anche da Giuseppe Bottai, conclusa l'esperienza dei gruppi per iniziati "Ur" e "Krur" e nel 1930 quella del periodico La Torre, il filosofo vive un periodo di gravi difficoltà. Non è la prima volta, non sarà l'ultima. La Torre è uscita per alcuni mesi (con dieci numeri), poi a causa di feroci polemiche e scontri con alcune ali fanatiche del fascismo ne è stata proibita la produzione a stampa.