"Il divino Platone e lo stupefacente Kant", con queste parole, è noto, Schopenhauer apriva la sua prima opera pubblicata come dissertazione di tesi dottorale: "La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente". Ed è evidente, a partire da questa affermazione perentoria che si ripeterà anche nel suo capolavoro indiscusso, che il legame storiografico tra Schopenhauer e il platonismo è più che evidente. Tuttavia, il taglio interpretativo che si è dato a questo studio non è tanto quello di offrire una comparazione storiografica tra le dottrine di Platone e di Schopenhauer, quanto piuttosto di cercare di scavare più a fondo, in direzione di una coappartenenza essenziale dei due autori in una radicalità dell'interrogare filosofico che oltrepassa il loro "detto", in direzione di ciò che lo trascende.