L'essere umano è prigioniero della propria stessa condizione e del paradigma tecnocratico, esito di un antropocentrismo dietro il quale egli cela la propria fragilità. E tuttavia permangono i segni di un valore mai scomparso del tutto: la necessaria conversione al socratico "Conosci te stesso" scopre un nuovo senso dell'io, spogliato della volontà di dominio, ridefinito in una ragione aperta alla trascendenza, segnato dalla grazia e dall'amore. La conversione si rivela così una introversione, attivata dalla parrhesia, la franchezza nel parlare: il dire-tutto, il dire-il-vero che trasforma comportamenti e stili di vita. Michele Marchetto riprende la domanda e il metodo del suo saggio precedente, "Il coraggio della domanda," per suggerire alcune linee di risposta alla questione del senso.