Nella costruzione di un dialogo fra empatia e libero arbitrio si intrecciano l'analisi, la ricerca e lo studio, che l'autrice conduce per tentare di dare risposta ad un ginepraio di problemi: in che modo "il mettersi nei panni altrui" potrebbe interagire con la propria personale "libertà di scelta"? In che senso possiamo "dirci liberi"? Che cosa mai potranno dirci le neuroscienze sulla nostra libertà? Siamo "vittime" dei nostri cervelli o ne siamo "attivi collaboratori"? Partendo dal quadro concettuale della neuroetica, l'autrice comincia la costruzione di un dialogo fra la "lettura della mente" ed il libero arbitrio: è la "lettura della mente" ad essere una "libera scelta di leggere la propria e quella altrui" o è la "libera scelta" ad essere una capacità di "conoscere" la propria mente e quella altrui"? Un percorso che si delineerà attraverso una stringente analisi dei due fenomeni interessati, cogliendone e trattandone aspetti, criticità, problemi e tematiche. Siamo veramente convinti di conoscere noi stessi?