"Quale sia l'importanza di questa raccolta di saggi lo ha chiarito in varie occasioni Lucien Goldmann: per lui il tema maggiore di questi scritti (che solo in apparenza hanno come oggetto Rudolf Kassner, Kierkegaard, Novalis, Storm, George, C.L. Philippe, Beer-Hofmann, Sterne, Ernst) è l'indagine delle 'strutture dinamiche significanti' che Lukàcs chiama 'forme' delle differenti modalità privilegiate nel rapporto tra anima umana e assoluto. [...] Una di quelle forme o 'strutture significative' ha particolare rilievo in quest'opera: quella della 'visione tragica', recuperata attraverso i rapporti tra 'individuo', 'autenticità' e 'morte', nella definitiva irrilevanza e inautenticità della esistenza mondana. Con questa ripresa di temi che furono di Pascal e Kant, il giovane Lukàcs va ben oltre le posizioni che erano allora della filosofia accademica tedesca, anticipando di molto il pensiero di Heidegger e ponendosi tra gli anticipatori del moderno esistenzialismo". (Dallo scritto di Franco Fortini)