Un invito al pensiero resistente, un pensare altrimenti, momento fondativo di un diverso modo di ragionare, di vivere, che dia senso all'esistenza e significato alla stessa storia umana. Il messaggio è quello di non omologarsi al pensiero pervasivo, attraverso l'esperienza di otto giusti che, nei secoli, hanno dato esempio di coraggio nella lotta non violenta, per un mondo migliore, che si sono sacrificati per denunciare le oppressioni e risvegliare le coscienze: Socrate, Giordano Bruno, Giovanni Minzoni, Giacomo Matteotti, Sophie Scholl, Dietrich Bonhoeffer, Pavel Florenskij e Oscar Romero. Occorre risvegliarsi dall'apatia e dall'indifferenza di una vita che spesso si conforma al pensiero dominante, si sottomette docile al potere, che conduce al sonno della ragione e, scrive Ignazio Silone, «non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora». Pagine che invitano a riflettere, ad avere coraggio nel rifiutare di adeguarsi e, soprattutto, a spendere la propria esistenza per valori fondamentali come la giustizia, la libertà, l'uguaglianza.