Nel mondo antico la dialettica fra caos e cosmos si concretizzava nel dialogo fra la polis e lo spazio extraurbano, spesso individuato in una montagna-santuario. Spazio fisico e immaginario dove riporre tutto ciò che non poteva essere accolto nel pensiero logico e nel culto olimpico della polis. A cominciare dalle sensibilità religiose più antiche che rimandavano al culto di una Grande Dea della fertilità e della natura. Il focus attentivo di questo lavoro è specificamente declinato sul dialogo-scontro fra la città di Tebe e la sua montagna santuario rappresentata dal Citerone, il monte che da sud incombe sulla città. A questo scopo vengono passati in rassegna i molti episodi mitici che hanno come cornice geografica proprio il Citerone: dalle vicende di Edipo a quelle di Penteo, fino alla metamorfosi di Atteone e alle nozze di Zeus e Hera. Si tratta di due modi di leggere il Mondo e la posizione dell'uomo nel Mondo che assume anche una dimensione metastorica declinandosi nella dialettica fra un pensiero logico e uno mitico. Il primo gerarchizzato e ascensionale, il secondo orizzontale e inclusivo. Lungi dall'essere confinato al mondo antico il confronto vive ed è attuale anche oggi