I due trattati sul governo di John Locke costituiscono la prima grande esposizione della dottrina liberale fondata sulla teoria dei diritti naturali. Se nel primo trattato Locke contesta i principi sostenuti nel Patriarca dall'assolutista Robert Filmer, difensore del diritto divino dei re, nel secondo e più celebre trattato espone la propria teoria dello Stato, ricercando ragioni e modalità per cui si costituisce, si mantiene in vita o si dissolve una società politica. L'opera ruota attorno alle idee di libertà, di uguaglianza di tutti di fronte alla legge di natura e alle leggi positive, di governo fondato sul consenso del popolo e limitato da diritti inalienabili. Ideali che risultano fondamentali nella formazione dell'immaginario sociale della modernità. Prefazione di Franco Monti.