«È impossibile studiare la realtà umana senza entrare prima o poi in relazione con il fenomeno del Diritto», afferma Alexandre Kojève in apertura di questo denso libro, scritto nel 1943, ma pubblicato postumo soltanto nel 1981. Aggiungendo subito dopo: «Ciò è vero, in particolare, se si considera l'aspetto politico di tale realtà». Lo scarto tra il giuridico e il politico, e anzi tra il diritto e ogni altro pur limitrofo fenomeno, attraversa le pagine del volume, nelle quali le tematiche da millenni oggetto della più alta riflessione dei giuristi sono superbamente indagate. Viene così a chiarirsi al lettore quale sia per l'autore l'essenza specifica del diritto e il suo rapporto con lo Stato e tutte le diverse organizzazioni sociali, l'intreccio tra diritto e giustizia e il loro percorso in vista della piena realizzazione dell'idea di equità, che vuole armonicamente combinato quanto postulato dai principi di eguaglianza e di equivalenza.