Cartesio è uno dei più noti filosofi del mondo occidentale, ma, paradossalmente, non è abbastanza conosciuto: tutti credono di sapere ciò che ha detto e molti si dispensano dal leggerlo. Perciò al filosofo della chiarezza e della distinzione è toccato in sorte di essere oggetto di semplificazioni, fraintendimenti, schematismi e riduzioni sommarie che - malgrado gli studi seri e rigorosi che certamente ci sono stati e continuano a esserci - nascono spesso dalla confusione tra ciò che egli ha detto e ciò che altri hanno detto su di lui, compresi i suoi seguaci, i suoi successori, i suoi amici. Kambouchner svolge quindi un lavoro prezioso di costante riferimento ai testi del filosofo al fine di confrontarsi in maniera minuziosa con alcune critiche o alcuni stereotipi che hanno generato una vera e propria vulgata cartesiana, dove pullulano i "veri" Cartesio, disegnati ora da sostenitori dogmatici ora da detrattori superficiali. In ventuno capitoli chiari e pungenti, che affrontano diversi temi della sua filosofia, il volume offre un quadro dei pregiudizi duri a morire, elencati con vivacità e confutati con metodo.