Nella vasta regione del "sublime" John Baillie, medico londinese vissuto nella metà del Settecento, è figura poco nota al lettore, anche colto, che non sia specialista; eppure, il suo breve saggio, pur se incompiuto o non definitivo, ci pare degno di una considerazione a sé stante. Anteriore di circa dieci anni alla celebre "inchiesta filosofica sull'origine delle nostre idee del sublime e del bello" di Edmund Burke (1757), si impone per alcuni tratti specifici: basti qui citare il colloquio, deciso se pur implicito, con David Hume e la buona conoscenza del testo greco "sul sublime" (opera di anonimo, il cosiddetto pseudo-Longino), non che dei suoi annessi e connessi filosofici e letterari.