L'idea di quest'opera sul Transumanesimo e Postumanesimo nasce dall'esigenza di esaminare le istanze filosofiche - dottrinali della medicina e della tecnica in relazione al miglioramento dell'uomo, delle sue condizioni di vita, della sua situazione. Ciò che è assolutamente nuovo nel Transumanesimo non è tanto quel vecchio sogno di superare l'uomo, ma la concretizzazione di superarlo ad opera della tecnica. Tecnologie informatiche, Intelligenza Artificiale e potenti algoritmi predittivi costituiscono l'humus attraverso il quale non solo si vogliono migliorare le condizioni della vita umana, ma modificarne la condizione in quanto tale, la sua stessa natura. L'uomo così come lo conosciamo è superabile dal cyborg, un soggetto artificiale frutto di una meravigliosa quanto inquietante combinazione di carne e materiali sintetici. Il cyborg rappresenterebbe la cifra del passaggio dall'umano al postumano a cui, secondo alcuni scienziati e filosofi come Kurzweil e Donna Haraway, siamo inesorabilmente destinati. Rimangono alcuni interrogativi scottanti: l'utopia/mutazione transumanista è davvero realizzabile? Una critica eccessiva di queste istanze non rischierebbe di gettare via la bontà di alcuni progressi tecnologici che hanno permesso all'uomo di vivere di più e di vivere meglio? L'uomo così come lo conosciamo è davvero antiquato?