I manoscritti husserliani sull'idealismo trascendentale, qui per la prima volta tradotti, coprono un ventaglio di questioni e di motivi che ruotano attorno al problema fondamentale della teoria della conoscenza: come è possibile che qualcosa come l'oggettività di una realtà trascendente sia riconosciuta dalla coscienza? Attraverso l'analisi fenomenologica delle strutture fondamentali dell'esperienza, Husserl getta luce sulle condizioni di possibilità della datità di un mondo esterno senza ricorrere a presupposti dogmatici. L'idealismo trascendentale fenomenologico, lungi dall'essere una forma di riduzione della realtà alla coscienza, si rivela così essere uno strumento potente per una comprensione filosofica rigorosa del reale in tutta la sua complessità, che non ammette facili e ingenui riduzionismi.