Nella cultura moderna i filosofi antichi sono apparsi di volta in volta educatori dell'umanità o depositari di un sapere ancora vergine, organizzatori di cultura o professori universitari, antesignani dello scienziato o intellettuali organici e così via. Nessuna di queste immagini, tuttavia, calza a pennello con i tratti del filosofo antico nelle sue metamorfosi storiche, con ciò che egli era per sé e per il contesto in cui viveva. E allora: che cosa significava essere filosofi in Grecia e a Roma? Nel mondo antico la filosofia non fu mai soltanto un complesso di dottrine, un insieme di procedure d'indagine e un arsenale di tecniche argomentative, ma sempre mirò a presentarsi come un modo specifico di vita. Seguendo questo filo conduttore, l'autore ripercorre i modelli di vita filosofica succedutisi in mille anni di storia, dalla nascita del termine "filosofo" nel IV secolo a.C. alla definitiva affermazione del cristianesimo, che contrappose con successo un nuovo tipo di vita a quello della tradizione.