«Lo Stato in guerra ritiene per sé lecite ingiustizie e violenze che disonorerebbero il singolo privato». Gli orrori della Prima guerra mondiale gettano l'Europa - che a lungo si era pensata civile - in una delusione profonda. Freud reagisce indicando due illusioni da smentire: che gli Stati, custodi all'interno delle norme morali, usino la stessa moralità all'esterno; e che il livello etico dei membri delle comunità più avanzate implichi che essi, all'occorrenza, non cederanno alla brutalità e alla violenza.