Muovendo dai commentari al libro sacro del Mazdeismo, I'Avesta, il filosofo elabora un'idea di natura molto lontana da quella emergente dagli sviluppi coevi dello scientismo e vicina a quella del mondo della Tradizione. La lettura di Zend-Avesta. Pensieri sulle cose del cielo e dell'al di là rende evidente il grande debito contratto dalla filosofia del secolo XIX, in particolare dall'idealismo tedesco, nei confronti del pensiero ermetico-esoterico, assai discusso e studiato in molti circoli intellettuali dell'epoca, sottolineando il legame teorico che stringe Goethe e Fechner all'esoterismo, come rilevato, a suo tempo, dal padre dell'antroposofia Rudolf Steiner. Introduzione di Giovanni Sessa.