Ancora attuale a cinquant'anni dagli eventi presi in esame, Filosofia della rivolta affronta la questione del '68 da un punto di vista - quello sovietico - che non ha ancora trovato sufficiente spazio nel dibattito sulla Grande Contestazione. Smontando la menzogna che vede in Sartre e Marcuse la continuazione del pensiero socialista, Batalov porta alla luce l'origine idealista e la natura contraddittoria delle loro filosofie, oltre a mostrare come i moti di protesta dei giovani europei e americani fossero basati su confuse e vaghe utopie. Il libro è essenziale per comprendere la degenerazione delle sinistre occidentali.