In questo saggio Catherine Chalier ci invita a compiere un 'viaggio' che ha per oggetto la plurivocità dell'osare e per meta un'instancabile ricerca di se stessi. Chalier insiste sul suo valore positivo esaminando tre figure del limite in cui l'osare va di pari passo con il rischio, il coraggio e la determinazione. Per un verso, la decisione di partire fuggendo da guerre, persecuzioni e violenza. Una decisione che, nella Genesi, ha per protagonista Abramo stesso allorché viene raggiunto dalla chiamata del Creatore. Per l'altro, il desiderio di rinnovare la propria maniera di comprendere e di leggere i testi, ma anche la propria vita, scoprendo la propria irripetibile unicità, piuttosto che ancorarsi a un'identità fissa. Ma, a tal fine, occorre 'non avere paura' e fare leva su quell'audacia che permette di avanzare su un ponte stretto, teso tra due abissi, come diceva il rabbino chassidico, Nahman de Bratzlav. Infine, la tenacia indispensabile per sperare senza attendersi delle ragioni di sperare, rifiutandosi di concludere che, in un mondo tenebroso, le tenebre sono la verità. Postfazione di Francesca Nodari.