Il De profectu di Celio Calcagnini, proposto qui in una lingua moderna, costituisce un'importante riflessione sul tema dell'ombra - uno dei maggiori archetipi della cultura occidentale -, oltre che una parte essenziale della sua vasta e ancora in gran parte inesplorata produzione. Muovendosi tra etica ed estetica, il discorso rielabora tutta una biblioteca di citazioni, che vanno dal Plutarco morale a Seneca all'ancora poco diffuso Lucrezio a numerose altre fonti. La ricca intertestualità greco-latina fa del De profectu anche un esempio eccellente di arte della memoria e una messa in atto di quei princìpi imitativi per cui Calcagnini è oggi soprattutto noto.