Questo studio presenta una disamina delle interpretazioni del pensiero nietzscheano proposte dai quattro esponenti più noti della Scuola di Francoforte: Horkheimer, Marcuse, Adorno e Habermas. Le esegesi horkheimeriane e adorniane ne emergono come le prime che seppero aprire il secolo XX a un colloquio approfondito e aperto con la filosofia di Nietzsche. Criticandone senza sconti l'elitismo, rifiutando al contempo di liquidarlo come precursore del fascismo, esse utilizzarono tale confronto per una problematizzazione del marxismo stesso, da cui pure prendevano le mosse. L'immagine delle tre stagioni della teoria critica fa riferimento a tre diverse fasi della produzione scientifica francofortese: gli anni '30, in cui i suoi promotori appaiono convinti che un'adeguata "conoscenza delle leggi economiche" consenta di prevedere il superamento del capitalismo; la fase del dopoguerra in cui, crollata questa speranza, Horkheimer e Adorno tentano una radicale critica della civiltà "da sinistra"; la svolta che, tra gli anni Sessanta e Ottanta, conduce Habermas ad un distacco sempre più netto dalla teoria critica, all'approdo a una sorta di semi-trascendentalismo, a una prospettiva liberale.