L'immagine è presente ovunque e il nostro modo di stare al mondo è stato definito a ragione: "civiltà dell'immagine". Questo cosiddetto "imperialismo dell'immagine" non è portato a consapevolezza se non in studi di tipo specialistico, oppure viene discusso in quel settore cadetto della Filosofia che denominiamo "Estetica", per ora occupata soprattutto dal giudizio relativo al "bello" o al "brutto" dei prodotti artistici. Il pensiero del p. passionista Stanilas Breton, filosofo e teologo che ha trovato nel neoplatonismo un sistema razionale su cui vale la pena confrontarsi, è molto apprezzato in Francia e ci propone un cammino che ci rende consapevoli della valenza originaria dell'immaginario, presente in ogni atto della nostra esistenza, mostrandocene le caratteristiche e la funzione di trascendenza che esso riveste: l'immagine porta con sé l'origine in cui si pone, rimanda al Principio di cui è presenza.