Il volume si interroga sulla crescita esponenziale dell'uso dell'intelligenza artificiale in relazione sia alla natura sia all'uomo stesso (ormai sempre più post-umano) indicando il processo in corso come un vero salto di civiltà, con conquiste e rischi vari di cui si deve esser consapevoli. Non solo: in queste pagine si invita a riflettere sul fatto che la tecnica sia dell'umano e per l'umano e che, pertanto, tale principio vada tenuto vivo e attivo nel processo di una formazione scolastica integralmente intesa, al fine di dotare ogni soggetto di una "testa ben fatta". E proprio di ciò è la scuola a farsi primaria artefice, ripensando con acribia anche l'uso stesso delle tecnologie, sì utilissime, ma da comprendere sempre in modo critico attraverso una capacità riflessiva libera e pluridisciplinare.