Sin dalla dedica si intuisce che il libro è un racconto per tutti: per i figli - che a scuola ci sono finiti o ci finiranno - per i loro genitori e per la scuola con tutti i suoi adepti e funzionari. Intendiamoci: non si fanno prigionieri. Come una fra le massime patafisiche esorta: "Non avremo demolito tutto se non demoliamo anche le rovine!". La 'Patafisica appunto. La Scienza delle soluzioni immaginarie. Per mezzo di essa, indossando le due maschere iconiche - Ubu e Faustroll - emerse dalla mano poetica di Alfred Jarry rivelatore della patafisica, s'intraprende un viaggio vorticoso che dall'ingresso della scuola conduce fin sui banchi delle classi, sgattaiolando per i corridoi, incontrando i bidelli (pardòn! personale ATA), segreteria e presidenza. Nella seconda parte più teorica si affrontano - nel senso che gli si fa un affronto - molte delle sedicenti innovative metodologie didattiche per l'insegnamento che la pedagogia contemporanea si vanta tanto di aver introdotto. A far loro da contr altare e controproposta, vi è una decorazione asistematica e seducente di alcune delle soluzioni immaginarie apprese con Marco Vinicio Masoni (architetto, psicologo, psicoterapeuta), patafisicamente reinterpretate e praticate dall'autore nel corso degli anni di insegnamento nelle scuole. Queste dischiudono, a chiunque scelga di mettersi in gioco, la possibilità di rovesciare lo sguardo, moltiplicare le prospettive e attuare cambiamenti. Il risultato è un caleidoscopio di racconti, quadri, schizzi, aneddoti, giochi ed esperienze che hanno tutte un unico comun denominatore: fare dell'eccezione l'unica possibile regola. Ecco la 'Patafisica! Arricchiscono il libro la prefazione immaginifica di Simone di Biasio e in calce un preziosissimo, curatissimo e puntualissimo vocabolario di lessico patafisico che rende il testo leggibile e godibile per chiunque.