Più che l'archetipo del "genere" autobiografico, le Confessioni di Agostino sono un esempio straordinario di riflessione sul narrare, sul come e perché tanto la parola umana, quanto quella divina, entrino a far parte di un racconto. Per la prima volta, si mettono qui sistematicamente a confronto le categorie della narratologia con le considerazioni "teoriche" e la prassi narrativa delle Confessioni stesse. A cinque capitoli, scanditi dai passi dell'opera di maggior interesse metanarrativo, fanno seguito tre Appendici che privilegiano l'analisi linguistica: la prima nella forma di un commento al proemio programmatico del libro X; le altre due in quella di un "sondaggio" lessicale sui temi del tempo e della conversione.